Il mio strumento di visibile virtù, lo tengo tra le mie sapienti mani, ma ciò che tutto regge ed è invisibile agli occhi è posto nella mia testa, ed è ciò che comunemente viene chiamato ragione.

mercoledì 30 gennaio 2008

Schopenhauer e Scioperanti

Cosa siamo noi, se non un cumulo di macerie in continua ricostruzione? L'equilibrio interiore è una casa di mattoni di vetro, e una minima scossa sismica basta a far crollare il tutto.
Siamo architetti di una costruzione senza fine; gli inseguitori di un indefinito punto di arrivo, e forse viviamo una vita atta a scoprire che in realtà esso è pura illusione.
Siamo potenza che mai si trasforma in atto; sempre sull'orlo di una voragine senza il coraggio di buttarci; uccelli con ali inadatte ad affrontare la tempesta; macchine di infinita complessità incapaci di capire la propria struttura, e se un bullone si svita ecco che non sappiamo dove rimetterlo.
Siamo il modello malriuscito di un qualche essere superiore; la brutta copia di una natura perfetta; esseri con un incredibile potenziale inespresso, veloci a morire ma lenti nel vivere.
Siamo figli di un tempo in cui il pregiudizio è una categoria con cui nasciamo, cresciamo e muoriamo; ogni uomo è un universo a sè, e nonostante questo lasciamo che il pregiudizio ci governi: ci riserviamo il diritto di negarci al prossimo a priori, e di negare il prossimo a noi stessi, perdendoci un universo da esplorare nella sua interezza, dal quale imparare qualcosa che sicuramente è in grado di completarci un pò di più.
Siamo una penna in grado di far scaturire versi di incredibile bellezza, e lasciamo che l'inchiostro macchi il foglio con schizzi neri come l'irrazionalità che giace nella nostra coscienza; siamo la passione infinita posta in un corpo finito; siamo contenente che si vergogna a mostrare il proprio contenuto.
Siamo uomini, perchè il superuomo è morto ancora prima di nascere, sotto i colpi della nostra insicurezza e del nostro negarci al negativo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cosa siamo noi, se non un cumulo di macerie in continua ricostruzione? L'equilibrio interiore è una casa di mattoni di vetro, e una minima scossa sismica basta a far crollare il tutto.
Siamo architetti di una costruzione senza fine; gli inseguitori di un indefinito punto di arrivo, e forse viviamo una vita atta a scoprire che in realtà esso è pura illusione.
Siamo potenza che mai si trasforma in atto; sempre sull'orlo di una voragine senza il coraggio di buttarci; uccelli con ali inadatte ad affrontare la tempesta; macchine di infinita complessità incapaci di capire la propria struttura, e se un bullone si svita ecco che non sappiamo dove rimetterlo.
Siamo il modello malriuscito di un qualche essere superiore; la brutta copia di una natura perfetta; esseri con un incredibile potenziale inespresso, veloci a morire ma lenti nel vivere.
Siamo figli di un tempo in cui il pregiudizio è una categoria con cui nasciamo, cresciamo e muoriamo; ogni uomo è un universo a sè, e nonostante questo lasciamo che il pregiudizio ci governi: ci riserviamo il diritto di negarci al prossimo a priori, e di negare il prossimo a noi stessi, perdendoci un universo da esplorare nella sua interezza, dal quale imparare qualcosa che sicuramente è in grado di completarci un pò di più.
Siamo una penna in grado di far scaturire versi di incredibile bellezza, e lasciamo che l'inchiostro macchi il foglio con schizzi neri come l'irrazionalità che giace nella nostra coscienza; siamo la passione infinita posta in un corpo finito; siamo contenente che si vergogna a mostrare il proprio contenuto.
Siamo uomini, perchè il superuomo è morto ancora prima di nascere, sotto i colpi della nostra insicurezza e del nostro negarci al negativo.


ok adesso è un po + chiaro XD